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Se fossi tanto piccino

Postato in Fiabe e Racconti

Potrei riuscire a vedere le migliaia se non milioni d’esseri che popolano il mio corpo."

Con questo pensiero m’addormentavo quando ero piccolo ma, una notte una vocina dall'interno mi svegliò: " Heilà! sveglia, non volevi diventare piccino per conoscerci?"
“Ma? com'è possibile?”mi dicevo "Naturalmente, solo la tua coscienza diventerà piccola, ma così piccola." E mentre la vocina spiegava, il mondo circostante s’ingrandiva sempre più e poco dopo mi trovai a galleggiare tenuto per mano da un non bene identificato essere "Cellula prego!" esclamò! il piccolo amico " Sono una cellula del tuo corpo".
Stavamo nuotando nel flusso sanguigno, ” Non è possibile!” Mi ripetevo " Guarda, guarda come riduci il tuo corpo, quando l’affatichi o mangi troppi dolci o le patatine fritte, per non parlare di quando ci fai fare gli straordinari di notte, ma chi ti credi d’essere?”
 "Piccolo ma cattivo pensai."Non sono cattivo" mi rispose."anzi mi presento: Cellula Venticinque. ” SE ora sei qui, è grazie ad un atto di generosità che ti facciamo, per darti la possibilità di capire cosa devi fare per non disturbare l'ordine e l'armonia."
Ero strabiliato: mi trovavo nel mio corpo insieme con Venticinque, decisi di dargli un diminutivo per praticità.
E' la casa più bella che potesse capitarmi: girammo tutta la notte e man mano che passavano le ore mi rendevo conto di quanto fosse meraviglioso il nostro mezzo di trasporto, la macchina più perfetta che ci possa essere.
Venticinque sapeva tutto, anzi, ogni organo che visitavamo si soffermava un attimo per leggere le informazioni che subito dopo traduceva per farmi capire meglio circa il funzionamento o il mal funzionamento di questo o quello.
 “ Meraviglioso!” continuavo a ripetere, la cosa più interessante, fu vedere che lavoro di pulizia e disintossicazione avveniva durante il sonno (da non credere).
Capivo come fosse importante una buona dormita: ogni notte non facevo che ringraziare lui e tutti gli altri organi, nonché le cellule, che come disciplinati operai instancabilmente producevano ed eliminavano, il tutto in perfetta armonia, e tutto ciò che chiedono è un po’ di disciplina, un po’ di Amore che poi è Amore per se stessi, eh si! Perché amando il proprio corpo, nutrendolo bene, facendolo riposare e tutte quelle piccole attenzioni quotidiane, s’ama se stessi, cosa c'è di più bello ?
Prima di riaccompagnarmi da me stesso, (ormai cominciava a fare chiaro) mi ringraziò e mi chiese di ricordare sempre, che in ognuno di noi ci sono milioni e milioni d’operai obbedienti che non chiedono altro che collaborazione e Amore, perché il tutto vibri in armonia con la Natura.
Appena mi svegliai pensai d’aver sognato ma, ogni volta che prima d’addormentarmi chiamo Venticinque: il mondo circostante comincia ad ingrandirsi ed io sento proiettato all'interno di me stesso. Provate anche voi, è fantastico!
Se fossi tanto piccino...   
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