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C'era una volta, tanto tempo fa

Postato in Fiabe e Racconti

C’era una volta…tanto tempo fa una casa abbandonata…le piante e i cespugli, la stavano ormai, inghiottendo…l’edera si era arrampicata fino al tetto, e aveva staccato l’intonaco dai muri…
Al suo interno vivevano colombi e lucertole, topi e insetti di ogni genere…
Un piccolo melo, era cresciuto all’interno di una stanza, al primo piano, dove il tetto era crollato; gli uccellini vi si posavano per mangiare i piccoli frutti.
Di notte, quando gli altri animali dormivano, la casa si popolava di altri, misteriosi, ospiti…civette, a caccia di prede, e pipistrelli che svolazzavano fra le stanze, cibandosi di insetti.
Ma, un bel giorno… passò di lì un viandante, un saggio errante che, per anni aveva viaggiato…Vide la casa e, la sentì famigliare, gli ricordava la sua, quand’era piccolo.
Si sedette, e meditò… per lungo tempo…la sera si accampò in una stanza, e vi passò la notte.
si sentiva a suo agio.
Al mattino, un raggio di Sole lo baciò sul viso…e gli uccelli, cantavano melodiose armonie. Decise che, si sarebbe fermato lì… per tanto, tanto tempo… aveva avuto per tetto, un cielo di stelle e, gli era piaciuto…ma ora, ora quella casa…
Nei giorni che seguirono, si dette un gran da fare, per ripulire, tagliare gli arbusti e i rampicanti, sistemare il tetto, le finestre, le porte. L’intonaco, mezzo staccato dalle pareti, era un vero squallore così, decise di toglierlo, completamente, e mettere a nudo le pietre con cui era fatta. Giorno dopo giorno, la casa cambiava aspetto…in capo a due mesi, era a posto…
A volte, sentiva la nostalgia del, tetto di stelle così, dormiva su di una stuoia in cortile…
Gli animali, che d’apprima si erano allontanati, piano, piano si erano abituati alla sua presenza e, dato che era un uomo mite e, rispettoso della natura, anch’egli imparò a convivere con gli uccellini, i gufi e le civette. Naturalmente c’era una stanza adibita alla convivenza, ma con pazienza si era coltivato un piccolo campo, dove ricavava di che vivere…aveva anche una famiglia di capre e, col loro latte produceva un ottimo formaggio, che vendeva in parte, in paese per scambiarlo con attrezzi, abiti e quant’altro non riusciva a realizzare personalmente.
Molto tempo passò e l’armonia, regnava… A volte si sentiva solo, gli mancava la famiglia, una compagna, qualcuno con cui condividere, parlare…Aveva fiducia, la vita gli aveva sempre portato, tutto ciò di cui aveva bisogno, nel momento giusto così, la sera, quando si sentiva solo, accendeva il fuoco e, si addormentava in sua compagnia.. Un giorno, quando ormai non si aspettava più nessuno, giunse da lontano una donna…alta, la pelle colorata dal sole, i capelli lunghi e neri, gli occhi profondi come il mare, le labbra carnose come frutti maturi, il corpo armonioso…quando la vide, credette di sognare…era, proprio lei…la fata dei suoi sogni.., si pizzicò per controllare se fosse sveglio…era sveglio! Lei, lo guardava, gli aveva chiesto qualcosa ma, la sorpresa era tale, che lo aveva completamente ammutolito. Così la donna gli chiese un'altra volta, se poteva aiutarla; l’automobile si era fermata a un paio di chilometri di distanza e, dato che la sua, era l’unica casa nelle vicinanze… Era sudata e sporca di olio motore, forse aveva provato a far ripartire l’auto senza riuscirci… Lui le chiese, se doveva ripartire subito…lei rispose che, ormai il suo appuntamento era sfumato…Così la invitò a rinfrescarsi e, nel frattempo gli avrebbe preparato qualcosa da mangiare.

‘Bene!’ disse lei – ‘Bene!’ disse lui.

Aveva solo abiti da uomo in casa, i suoi, così le offrì un paio di calzoni e una maglia; quando li indossò, le stavano, molto bene, forse, era la con sua bellezza che li riempiva bene…Lui, di nuovo, rimase incantato…Lei le chiese se gli capitava spesso…di rimanere incantato, lui rispose: ‘Si, quando vedo qualcosa di meraviglioso..!’
Lei sorrise, e abbassò lo sguardo…si sedettero, il pranzo era pronto, lei aveva appetito, lui, fra un boccone e l’altro, si fermava ad ammirarla, le piaceva, ogni movimento che faceva…lei, lo guardava e, a volte, cambiava sguardo, e lui si accorgeva dell’insistenza e, riprendeva a mangiare, ma lo stomaco si era inspiegabilmente…chiuso…Lei mangiò tutto con grande piacere. Lui non riusciva a smettere di guardarla… era talmente bella, affascinante…lei le chiese della casa e lui, le raccontò di come l’aveva trovata… e sistemata…Lei era affascinata dal suo racconto, le piaceva, come le parlava e, si rilassò a tal punto da addormentarsi sul divano. Lui socchiuse le persiane e, si sedette a guardarla: ‘Mio Dio!’ … esclamò…’è davvero bella’…e, rimase per tutto il tempo, ad ammirarla, sembrava una bambina… Chi era, da dove veniva, dove stava andando, era sola o...? Mentre cercava di dare risposta a, tutte le domande che affollavano la sua mente…lei, socchiuse gli occhi, aveva dormito, così bene…da tanto, non riposava così…Sembrava non ricordarsi dove fosse…lui, la rassicurò con un sorriso, lei, ammiccò.
‘Andiamo a trainare l’automobile..?’ le chiese lui. ‘Si!’ disse lei ‘l’auto…certamente’. ‘Provo a farla partire io’ disse lui ‘altrimenti, Ti fermi e, Lunedì, la porteremo in paese dal meccanico…’

‘Và bene’ rispose lei – ‘Và bene’ rispose lui.

Salirono sull’automobile e lei, gli indicò la strada per trovare la macchina. ‘Bello qui!’ disse lei indicando i campi e le colline… ’Si, molto bello.’ rispose lui, ‘mi è piaciuto da subito, questo posto…’ Finalmente, arrivarono all’automobile, ferma in parte alla strada, col cofano aperto e, una pedata, stampata sulla portiera…Lei, fece una smorfia, come per scusarsi…
‘Vediamo un pò.’Disse lui, infilandosi sotto il cofano…e, poco dopo: ‘Ahi, ahi, si è bruciato l’alternatore…dobbiamo, necessariamente aspettare Lunedì, e portarla dal meccanico, poi qualche giorno, che arrivino i ricambi...Che vuoi fare..?’ ‘Hai qualcuno che Ti aspetta..? incalzò.

Lei, fece un'altra, di quelle smorfie, così carine, e rispose: ‘No! Solo il mio capo, ora gli telefono e, gli spiego la faccenda.’ ‘C’è un albergo qui..?’chiese nuovamente.

‘Si’ rispose lui ‘ l’unico, è la mia casa e, non Ti costerà nulla.

’ Bene!’ disse lei – ‘Bene’ disse lui…’

Agganciarono le due automobili e, piano, piano, si avviarono verso casa. ‘L’unico albergo della zona.’ ‘Davvero?’ chiese lei. ‘Davvero’ rispose lui. ‘ Ci credo’ rispose lei ‘Mi fido di Te’. Sembravano vecchi amici, come se, si conoscessero da sempre e, non si fossero visti per un po’.
Tornando a casa, si accorsero che gli avanzi del pranzo erano stati, molto apprezzati, dai vari ospiti della casa così, insieme, rimisero in ordine: lui sparecchiava, lei lavava le stoviglie…ogni tanto, s’incrociavano con lo sguardo…ci volle un po’ per riassettare…
Lei, scaricò le sue cose dall’automobile, e lui le preparò una camera…’Sai?’ le disse ’ non ho mai ospiti qui, così, Ti dovrai adattare un pò’.

‘Non Ti preoccupare’ rispose lei ‘ sei fin troppo gentile, a darti pena per me’ Lui, voleva dirle tante cose, che gli salivano dal cuore ma, si fermavano in gola, era turbato, non sapeva… così, si sedette fuori sotto il portico, a guardare l’orizzonte…il sole stava calando…che giornata! Lei, lo raggiunse e gli chiese se poteva sedersi vicino a lui…lui annuì…si sedette e, rimase in silenzio ad ammirare il sole che, piano, piano si immergeva nell’orizzonte. ‘Che spettacolo..!’ disse lei –

‘ Si…è proprio uno spettacolo.!’ confermò lui. ‘Con Te qui, sembra ancora più bello.’

Finalmente era riuscito a parlare, a dirle qualcosa di quello che provava. Ne furono entrambi sorpresi.

‘Sai..?’ continuò lui ‘ E’ da tempo che Ti sogno, da tempo, Ti stavo aspettando.’

Lei, lo guardò fisso negli occhi, come per trovare qualcosa…forse la conferma di quanto stava sentendo e, la trovò…lo sguardo di lui era altrettanto profondo ma, vi si poteva leggere chiaramente. Lei sorrise con nostalgia, rivolgendo lo sguardo a terra. ‘Sai.?’ disse ‘ Anch’io, senza rendermene conto, ti stavo cercando da tempo…Ho incontrato alcuni uomini ma…’

Lui, le fece cenno di tacere, e guardò le sue labbra…i due visi erano vicini, illuminati dal chiarore del tramonto, il tempo, si era fermato…il respiro…si era fermato…anche il battito del cuore. In un istante… tutto l’universo…
La magia…lui si avvicinò, ancora un po’… lei lo guardò ancora più nel profondo, come se si volesse tuffare nel suo sguardo, e lui, la fece entrare…aprì il suo Cuore e, la fece entrare…
Lei, lo accarezzò…e gli sembrò che la Vita, lo stesse accarezzando, quanto tempo era passato…non ricordava più come fossa una, carezza…

Lei aprì il suo Cuore… e Lui vi entrò…

Le labbra si unirono…e i due…divennero Uno.

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