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Preghiera

wesak

...qualcosa da recitare quando abbiamo bisogno, quando vogliamo qualche cosa, quando ci ricordiamo, da ripetere senza capire nemmeno il significato,

come una supplica, rivolta a qualcuno lassù che aiuti noi, che siamo quaggiù...?

La Preghiera è uno 'strumento' per metterci in contatto con il DIVINO che è in ognuno di noi... ricorda...'Creati a immagine e somiglianza di DIO'

Vi sono vari tipi di preghiera: 

- La preghiera meccanica e automatica.

- La supplica, come forma di perdono e sottomissione.

- Il collegamento d'Amore.

1. La preghiera meccanica o Mantra ha lo scopo di rilassare la mente, svuotarla dai pensieri, calmare l'energia nel nostro organismo.'Spegnendo' in questo modo la mente, il corpo entra in uno stato di quiete permettendo all'intero organismo di riequilibrarsi. Per tale motivo questa forma di preghiera predilige 'il gruppo', luoghi sacri come chiese e templi.

2. La supplica è il modo più ignobile che ci è stato proposto/insegnato.

Meglio un ateo bestemmiatore che un "pio fedele".... che si lamenta sempre, e usa la preghiera come scusa alla propria pigrizia ".....chi bestemmia il Padre sarà perdonato .... ma chi bestemmia lo Spirito Santo ......non sarà perdonato ..né in Terra né in Cielo." e cosa c'è di più Santo dello Spirito che Dio ha donato ai propri "figli": l'Anima, con cui evolvere consapevolmente?

La Supplica : quando mio figlio mi chiede qualcosa di importante, non solo non aspetto che sia lui a chiedermi ma nel momento preciso che mi accorgo del bisogno intervengo, ma se anche lui venisse da me a chiedermi qualcosa con quale amore potrei pretendere di vederlo inginocchiarsi davanti a me a "supplicarmi"? ..... ma quale mente assurda ha inventato tutto ciò? ...... e quale livello di inferiorità ha raggiunto la mente che consapevole di ciò prega in questo modo? .... io fuggirei da un padre che richiedesse questo.

Dio è Padre, Dio è Amore, Dio è ... tutto ....... non c'è Amore più grande di Dio (infinito) ..... non c'è altro all'infuori di Dio (il Tutto) .... io sono all'interno di Dio e sono all'esterno di Dio .... qualsiasi cosa faccia, ovunque io vada .... non posso far altro che essere costantemente nella volontà di Dio ...... qualsiasi cosa faccia ... non ho niente da farmi perdonare ..... tutto il male che ho fatto .... mi ha fatto soffrire .... nella sofferenza ho scoperto il pianto ...... nel pianto ho cercato Dio ..... in Dio ho trovato l'Amore .... nell'Amore ho trovato il prossimo ..... la vita .... nella vita ho trovato la Gioia e la Consapevolezza che IO e DIO siamo UNO! ... pertanto la giustezza di Dio è ovunque e sempre ..... la sua Volontà è nel "qui e adesso", nella legge di "causa-effetto" .... che tu parta dal bene o che tu parta dal male, la strada è una sola (Uni - verso) ..... Dio (....siate caldi o siate freddi ... non siate tiepidi che vi vomiterò dalla mia bocca ... genesi)

Yogananda diceva ......"se bussando al castello di Dio chiedi l'elemosina ...... riceverai briciole ..... chiedi nel nome del Padre, come Figlio legittimo ....... e tutti ti serviranno ...." ..... e sia l'Uomo superiore al Cielo, alla Terra, alle Acque, e a tutti gli esseri viventi ....(bibbia) ......

'.....chiedi e ti sarà dato .... bussa e ti sarà aperto .... perché il regno di Dio è dentro di te e tutto intorno a te ........ Dì alla monta va ... e la montagna andrà ........' Gesù il Cristo

3. Il collegamento, dal Vangelo di Tommaso:...un giorno gli Apostoli chiesero a Gesù, che era seduto all'ombra di una pianta:

'Vieni con noi?'... 

Gesù chiese:'Dove andate?'

E gli Apostoli :'A pregare e digiunare'

Gesù rispose:' No, andate pure, io non vengo'

'Perché?' dissero gli Apostoli

'Perché io non sono un peccatore, non digiuno perché non è ciò che entra dalla bocca di un Uomo che fa male, ma ciò che esce dal Cuore, e non prego perché non ho niente da chiedere...'affermò il Maestro

'Ma allora quando preghi cosa fai?'domandarono i Discepoli?

'Ascolto...' disse Gesù.

Questa è la forma più elevata della preghiera: la Meditazione, l'ascolto passivo: il corpo si ferma, la mente si spegne, il Dio presente in noi inizia a 'fluire' dal profondo per identificarsi attraverso la nostra Anima...e scopri che Dio esiste, è dentro di Te...impari il Suo (Tuo)linguaggio, come il bimbo osserva e ascolta i suoi genitori...inizia comprendere la Sua (Tua) natura...i Suai (Tuoi) messaggi...e più ti lasci andare e più Lui (Tu) ti guida...perdendo i confini fra il 'dentro' e il ' fuori'...non sai più chi è che parla e chi ascolta...chi osserva e chi è osservato...i limiti fra buio e luce non sono più definibili...non c'é più differenza fra occhi aperti e occhi chiusi...fra rumore e silenzio...tutto è UNO. 

Cos'è la preghiera? A chi dovremmo rivolgerla? Quali risultati ci dà?

Un bambino di cinque anni, che amava giocare con il suo criceto, soffrì molto quando l'animaletto scavò una buca nel terreno e scomparve. Il bambino pregò Dio con tutto il cuore affinché il criceto tornasse, ma questo non avvenne. Alcuni anni dopo il bambino, ormai ragazzo, frequentava un college dove si recitava una preghiera prima di cominciare le lezioni. Il più delle volte si trattava di preghiere che a lui apparivano sciocche, come "prego perché domani ci sia il sole, così potremo fare un picnic". Ma un giorno una compagna di scuola entrò in classe piangendo e disse al professore che sua madre aveva un tumore al cervello e che i medici le avevano dato una settimana di vita.

Il professore si alzò in piedi, guardò intensamente i suoi studenti e disse: "Se qualcuno non crede nella forza guaritrice di Dio per favore esca dalla classe". Il ragazzo voleva uscire, ma non ne ebbe il coraggio. Allora il professore chiese di inginocchiarsi e recitò una preghiera breve, ma molto sentita: "Dio, ti prego di guarire la mamma di Nancy, proprio adesso. Nel nome di Cristo, Amen". Due settimane dopo, appresero che il tumore della mamma di Nancy era scomparso senza lasciare traccia. Quella guarigione miracolosa rinnovò la fede del ragazzo nella preghiera.

Perché certe preghiere hanno successo ed altre no? Ci sono metodi che garantiscano l'efficacia delle nostre preghiere? Se non otteniamo buoni risultati è perché non abbiamo abbastanza fede o amore? Se vogliamo che la lampadina si accenda, deve esserci la corrente.

La prima condizione affinché la preghiera porti dei risultati è che si stabilisca la comunicazione, la seconda è che si crei il circuito elettrico che consiste nella consapevolezza, nella concentrazione e nell'amore. Se creiamo queste condizioni, l'impianto elettrico funzionerà sicuramente e vedremo realizzato all'istante il risultato della nostra preghiera oltre il tempo e lo spazio. Quando c'è unità di corpo e mente, concentrazione e comprensione, potete toccare le cellule di vostra nonna presenti in voi e queste cellule possono essere trasformate e curate. Quando toccate Dio, il Buddha o, il bodhisattva Avalokiteshvara presenti in voi, la loro energia e la vostra diventano una sola.

Se la volontà di Dio decide ogni cosa, a cosa serve la preghiera? Come possiamo cambiare il frutto delle nostre azioni? La risposta è nella comprensione.

Quando comprendiamo profondamente che gli antenati sono in noi, che non c'è alcuna separazione tra le nostre cellule e quelle di nostra nonna, possiamo trasformare il cancro. La volontà di Dio è anche la nostra volontà, perché noi e Dio siamo uno. Se noi decidiamo di cambiare, tutti, anche quelli che ci sono più ostili, cambieranno.

Per pregare dobbiamo avere una grande comprensione. Quando vogliamo che Dio, Buddha o un Bodhisattva facciano qualcosa per noi e creiamo per loro un programma da seguire, crediamo che ciò ci renderà felici. Potremmo pregare perché nessun essere vivente venga ucciso, nessun albero tagliato o perché nessun fiume possa essere inquinato, potremmo creare un programma per Dio da seguire punto per punto. Ma nel programma di Dio c'è anche la morte. Se gli insetti non morissero, potrebbero essere distrutti migliaia di ettari di grano. Alcuni esseri viventi ne mangiano altri e il risultato è una sorta di equilibrio. Abbiamo una visione profonda tale da creare un ambiente in cui ci sia equilibrio? Se non l'abbiamo, la nostra preghiera potrebbe essere superficiale. Noi preghiamo per noi stessi e per i nostri cari, ma se Dio esaudisse queste preghiere potrebbe causare disordine nel mondo. Le nostre preghiere devono sempre essere il frutto della comprensione e della visione profonda. Per sviluppare la visione profonda occorre praticare il respiro consapevole, che ci calma e riporta pace e serenità in noi.

Noi crediamo che coloro che sono morti non esistano più, ma secondo il Buddhismo ciò non è corretto. Loro sono ancora qui, ovunque, anche in noi. Nonostante nostra nonna sia morta, lei è ancora in voi. Quando lo capirete, le vostre preghiere saranno efficaci. Buddha è la natura della bellezza e della bontà in voi. Quando toccate il Buddha in voi potete fare ciò che ha fatto lui. Quando siete arrabbiati o tristi, se toccate questi semi di bellezza e di amore in voi avrete una visione più chiara. Il Buddha che è in voi vi aiuta a superare le difficoltà. Vi aiuta ad accettare le cose che sono difficili da sopportare. Egli trasforma. Se sapendo che il Buddha guiderà una meditazione camminata sul monte Gridhrakuta e voleste raggiungerlo fino in India, certamente vi capirei. Ma se praticherete la meditazione camminata ogni giorno e saprete come entrare in contatto profondo con la vita, non ci sarà bisogno di andare fino al monte Gridhrakuta. Buddha non è un concetto, ma la pura natura del risveglio. Potete fare un passo di tanto in tanto e state già camminando mano nella mano con il Buddha.

Possiamo rivolgere le nostre preghiere non solo a Dio, a Buddha o ai nostri antenati, ma anche a coloro che sono ancora in vita. Quando ci troviamo in difficoltà. se pensiamo a qualcuno che è stabile, felice ed in pace con una chiara visione delle cose, ci sentiamo confortati. Questi Bodhisattva hanno la capacità di ascoltarci e di offrire la loro energia per aiutarci. Non dovremmo pregare soltanto i Bodhisattva che sono in cielo, come Avalokiteshvara, ma anche quelli che sono vivi su questa terra.

Dobbiamo imparare l'arte della preghiera perché questa abbia un significato profondo. Di solito quando ci troviamo in difficoltà ci rivolgiamo a Dio per chiedergli di aiutarci. Questo va bene, ma dobbiamo imparare in base a una visione più ampia. Il nostro scopo è quello di oltrepassare l'oceano della nascita e della morte senza paura. Chiedere a Dio di fare qualcosa per noi è troppo superficiale. Altre volte contrattiamo con Dio: "Se mi darai questo e quello, mi raderò il capo e sarò vegetariano per tre mesi". Quando attraversano l'oceano, molti profughi vietnamiti promettono che se sopraviveranno si raderanno il capo per tre mesi. Non c'è niente di male in questo. Desidero solo che pratichiate in maniera più profonda, così da sorridere a quella parte di voi che cerca di contrattare.

Spesso preghiamo per la salute, ma è un sogno che la nostra salute possa essere perfetta. Siamo vivi oggi grazie al fatto che siamo stati malati in passato. Le malattie del passato ci hanno reso immuni. Cercate, allora, di convivere con i vostri malanni e di convivere con il 98 per cento di salute su cui potete contare. La medicina ha fatto molti passi avanti negli ultimi cinquant'anni. Ora le persone si rendono conto che la salute del corpo è strettamente connessa a quella della mente. Se imparassimo il modo di affrontare i blocchi della nostra mente, guariremmo da molte delle nostre malattie. Un bravo specialista dovrebbe guardare in profondità. Sta per cominciare una nuova era della medicina, che potremmo chiamare "della manifestazione collettiva" oppure "medicina di un'unica mente". Comprendiamo che molti elementi vicini o lontani possono fare ammalare o curare. Può anche accadere che i nostri disturbi siano dovuti a qualcosa che nostro nonno ha fatto due generazioni fa, oppure che subiamo gli effetti di una bomba atomica lanciata nel sud del Pacifico o anche dell'infelicità di un'altra persona. Quando qualcuno è infelice ci può ferire profondamente. Dato che non abbiamo un sé separato, siamo connessi in ogni direzione, al di là del tempo e dello spazio. Anche il successo di norma è considerato un elemento di felicità, ma il nostro successo potrebbe implicare il fallimento altrui. Quando siamo in grado di pregare non solo per noi stessi e per coloro che amiamo, ma anche per coloro che ci creano problemi, si rafforza in noi l'energia della consapevolezza, della concentrazione, della comprensione e dell'amore. Se non siete in grado di pregare per chi vi mette in difficoltà, non incolpate Dio o Buddha se poi non ottenete dei buoni risultati.

Noi preghiamo anche perché ci sia armonia nel mondo, ma la vita è piena di armonie e di armonie, successi ed insuccessi, alti e bassi. Quando siamo in contatto con la dimensione ultima, non c'è differenza fra armonia o disarmonia, successo o insuccesso. Cerchiamo di fare del nostro meglio per rendere la nostra vita più armoniosa. E questo è tutto. Quando entrate nel mondo di Avatamsaka, nel regno di Dio, qualsiasi cosa accada alla vostra salute andrà bene, che abbiate ottenuto o no il cosiddetto successo. Che viviate un anno in più o dieci non farà differenza. Quando toccherete la dimensione ultima in profondità, potrete dimorare nel ciclo del samsara con un sorriso.

In passato se avevate ottenuto un successo vi sentivate felici, mentre se avevate fallito in qualcosa vi assaliva la tristezza. Eppure, una volta toccata la dimensione ultima, vi accorgerete che si può accettare anche il fallimento. Grazie al vostro fallimento molti altri potrebbero avere successo. Alcuni potrebbero vedere il caos là dove voi vedete l'armonia. Lo scopo della pratica è di toccare la dimensione ultima nella vita quotidiana. Ovunque andiate capite che voi e gli altri siete una sola cosa. Anche se la vostra salute non è perfetta e se non avete un grande successo vi sentite appagati. La preghiera di chi pratica è molto profonda e va oltre la dimensione storica. L'importante è andare oltre la dimensione storica per toccare la realtà ultima. Così la vostra relazione con gli altri, con Dio e con Buddha sarà una relazione di completa unità.

Nella coscienza collettiva è presente la coscienza di molti Buddha e Bodhisattva, la vostra e quella di coloro che si sentono infelici. Cercate di usare la medicina più all'avanguardia per entrare nel regno dei Buddha e dei Bodhisattva, dove non sarete travolti dalla malattia della negatività. Questa nuova medicina non ha limiti di tempo e di spazio. Quando Keplero scoprì che le maree sono influenzate dai cicli lunari nessuno gli credette. Anche Galileo pensò che Keplero fosse un visionario. Però adesso sappiamo che la forza di gravità della Luna ha effetti sulla Terra così come le stelle ne hanno su di noi.

La nostra salute funziona nello stesso modo. Anche chi vive lontano da noi può renderci felice o infelice. Nella "medicina dell'unità della mente" anche il dottore deve pregare per i propri pazienti perché sappiamo che la consapevolezza e la compassione dei nostri medici hanno effetti su di noi. Un dottore non può essere soltanto un tecnico: "Questa è la ricetta, apra la bocca". Occorre che faccia un passo in più. Dopo la prognosi, il medico deve dire: "Anche io pregherò per te". E deve mandare il suo amore e la sua compassione al paziente. Prima della visita è necessario che respiri, si calmi e ritrovi la pace nel corpo e nella mente. Soltanto in seguito potrà fare la sua diagnosi e poi, dopo la prescrizione, dirà al malato: "Segui i miei consigli, io pregherò per te e ti invierò il mio amore". Noi possiamo comportarci allo stesso modo. Se vostro fratello è malato non potete limitarvi a dire che l'ospedale avrà cura di lui, ma anche voi dovrete inviargli amore mentre è ricoverato.

Mandate il vostro amore a tutti coloro che sono in pericolo. Non dovete pensare che possano badare del tutto a se stessi. Noi ci influenziamo a vicenda, moltissimo. Per la felicità vostra e dei fratelli e sorelle nel Dharma, oltre che della vostra famiglia, mandate ovunque il vostro amore. Ad ogni passo mando compassione a me stesso ed ai fratelli e alle sorelle vicini e lontani. Mi prendo cura di me e anche di loro. Mandare amore alle persone non è superstizione, è qualcosa di scientifico. Quando ci sediamo insieme creiamo una grande energia collettiva, che può aiutare molte persone, vicine e lontane. La coscienza collettiva può essere guidata dalla comprensione o dall'ignoranza: più spazio avrà l'ignoranza più le malattie affliggeranno i nostri corpi e le nostre menti. Al contrario, la comprensione sviluppa in noi l'amore compassionevole e crea le condizioni adatte per la guarigione e la salute.

Nella "medicina dell'unità della mente" la coscienza collettiva gioca un ruolo significativo per la realizzazione della felicità nostra e dei nostri cari. Dobbiamo cercare le cause primarie dei nostri malanni, la maggior parte dei quali ha origine nella coscienza deposito collettiva. Nelle facoltà di medicina non si insegna come entrare nel regno dell'inconscio. L'inconscio degli psicologi occidentali è solo una piccola parte delle coscienza collettiva e la cura della maggioranza delle malattie deriva proprio da questa. Se vogliamo dare cura dobbiamo preoccuparci di creare una buona coscienza deposito. Praticate la meditazione seduta, camminata, il parlare e il mangiare consapevoli. Annaffiate i semi di pace e gioia in voi, ogni giorno. Gioite del momento presente e condividete pace e amore con gli altri. Questa è vera preghiera. Thich Nhat Hanh


La nostra modalità perduta di preghiera

Viviamo in un mondo fatto di esperienze che mettono alla prova la nostra sensibilità e ci spingono ai limiti di ciò che é considerato accettabile da esseri razionali e capaci di amore quali noi siamo. Come provare emozio­ni collegate a un senso di pace e guarigione, mentre sia­mo testimoni di guerre e genocidi che avvengono al di la dei nostri contini e di fronte all'odio basato sulla di­versità che si manifesta nelle nostre stesse comunità? E chiaro che dobbiamo trovare un modo per interrompere il circolo vizioso di dolore-sofferenza-rabbia-odio, se intendiamo trascendere le situazioni in cui ci troviamo.

Col linguaggio del loro tempo, le antiche tradizioni ci hanno tramandato istruzioni precise su come fare proprio questo! Quelle parole ci ricordano che "la vita" non é niente di più e niente di meno che uno specchio della nostra evoluzione interiore. La chiave per sperimentare la vita in quanto bellezza o dolore sta soltanto nella nostra capacità di impersonare queste qualità in ogni momento della giornata. Oggi un corpus crescente di prove scien­tifiche sta rafforzando sia l'attendibilità di questa forma di saggezza, sia l'importanza del nostro ruolo personale nell'alimentare la sofferenza o la guarigione nel mondo.

Alcuni esperimenti svolti sul finire del ventesimo secolo hanno confermato che siamo immersi in un campo di energia che collega tutti noi agli eventi che avvengono nel mondo. La ricerca ha dimostrato che grazie a questo campo energetico, al quale sono stati attribuiti i nomi pili diversi, da Ologramma quantico a Mente di Dio, le convinzioni e le preghiere che trovano posto dentro di noi sono trasmesse al mondo fuori di noi. Sia la scienza ,che le antiche tradizioni ci indicano lo stesso concetto: dobbiamo incarnare nella vita quotidiana le condizioni che desideriamo sperimentare nel mondo.

Nascoste nel­le più isolate e remote località che restano ancora sulla Terra, si trovano le istruzioni per praticare una modalità perduta di preghiera che ci aiuta proprio a fare questo.

Nella Primavera del 1998 ho avuto l'onore di facilitare un pellegrinaggio durato ventidue giorni nei monasteri del Tibet centrale, ricercando le prove di una forma di preghiera antica e dimenticata - un linguaggio capace di parlare al campo che unisce tutte le cose. I monaci e le monache che vivono in quei luoghi hanno condiviso con noi le istruzioni riguardanti un modo di pregare che é andato largamente perduto in Occidente, a causa dei tagli imposti alla Bibbia dalla Chiesa paleocristiana. Conservata per secoli nei testi e nelle tradizioni dei popoli stanziati sul tetto del mon­do, questa modalità "perduta" di preghiera non si ba­sa ne sulle parole ne sull'esteriorizzazione. E’ fondata unicamente sulle emozioni.

In particolare, ci invita a evocare in noi stessi la sensazione che la nostra preghiera sia già stata esaudita, anziché quella di sentirci inermi e bisognosi di aiuto da parte di una fonte superiore. In anni recenti, le ricerche hanno dimostrato che questa specifica qualità di sentimento riesce effettivamente a "parlare" con il campo che collega l' umanità con il mondo. Attraverso preghiere costituite da emozioni, possiamo riappropriarci del potere di contribuire alla guarigione della nostra vita e dei rapporti, oltre a quella del corpo fisico e del mondo.

La chiave di utilizzo di questo modo di pregare risiede nel riconoscere il potere nascosto della bellezza, della benedizione, della saggezza e del dolore. Ognuno di questi stati gioca un ruolo imprescindibile nell'arena più vasta che ci permette di sentire, imparare, lasciar andare e trascendere le nostre più profonde ferite. Gregg Braden

 

La Bellezza

Possa la Bellezza essere davanti a Me

Possa la Bellezza essere dietro di Me

Possa la Bellezza essere sopra di Me

Possa la Bellezza essere sotto di Me

Possa la Bellezza essere intorno a Me

Possa la Bellezza essere dentro di Me.

(Antica Preghiera di Guarigione dei Nativi d’America)

 

Io Sono

Io sono la Vita, l'Intelligenza e la Forza in ogni sostanza,

nelle cellule del tuo corpo, nelle cellule di tutta la materia,

minerale, vegetale, animale. Io sono in te e in essi.

Per mezzo mio tutto ciò che essi hanno o sono è tuo e tu puoi prenderlo.

Parla ad essi in mio nome ed essi ti risponderanno.

Sorgi, o tu che aspiri all'unione con me. Accogli il tuo Divino retaggio.

Schiudi l'anima tua ed aspira il mio alito di vita.

Io ti riempio a tal segno della mia forza, ch’essa da ogni parte trabocca,

che ogni fibra, ogni nervo, ogni cellula, ogni atomo del tuo essere è ora

coscientemente vivo di Me, della mia Salute, della mia Forza, della mia

Intelligenza, del mio Essere. Poiché io sono dentro di te e noi non siamo

separati, né mai potremmo esserlo, giacché Io sono tu.

Svegliati! Afferma la tua sovranità, conosci il tuo Sé e i tuoi poteri.

Tutto quello che Io ho, è tuo. La mia vita onnipotente fluisce attraverso di te,

perché tu possa prendere da essa quanto voglia, quanto tu comandi!

Immagina questo e pensalo, sappilo. Con tutta la forza positiva della tua natura,

proferisci la parola creativa. Essa non tornerà a te vuota.

Però sappi, o diletto, che ciò non potrà essere finché tu non sia venuto a me

in assoluto abbandono e non abbia dato in mia custodia il tuo Sé, i tuoi affari,

la tua Vita e finché tu non abbia posto ogni cura ed ogni responsabilità su di me,

in me soltanto riposando e confidando.

Quando avrai fatto ciò, le parole che ti ho già detto stimoleranno a vita attiva

i miei divini poteri latenti nella tua Anima. Tu avrai coscienza di una poderosa forza

dentro di te la quale, nella misura in cui dimorerai in me e lascerai le mie parole

dimorare in te, ti spianerà tutte le vie, ti darà tutto quanto desideri, ti libererà

per sempre da ogni dolore.

Allora non vi saranno più dubbi, ne domande: tu saprai che io, Dio, il tuo vero Sé,

sempre provvederò e indicherò la via;

tu avrai trovato che tu ed Io siamo Uno.  

 

Meditazione per la protezione dell’Aura.

Questa meditazione dev'essere fatta al mattino, e prima di addormentarsi, stando seduti ben diritti. Ricordiamo che circondare di luce noi stessi e chi ci circonda è una pratica assai utile ed efficace. Lo si può fare in famiglia, quando ci si muove per la strada ed anche sul posto di lavoro.  

Sedersi comodi con la schiena eretta, piedi paralleli, mani sulle cosce con i palmi verso l’alto.

Immaginare che qualche centimetro sopra la testa vi sia una sfera di luce bianchissima.

Immaginare che dalla sfera scenda la luce fino a quando tutta la persona sarà completamente circondata da un uovo di luce.

Creare con un atto di volontà un guscio sull’uovo di luce che si è creato con l’esercizio fatto finora.

Immaginare di avere nella mano sinistra una scatola di vernice d'oro liquido e nella destra un pennello largo.

Dipingere sul guscio dell’uovo una fascia verticale partendo da sopra la testa, e scendendo sul davanti, per poi risalire da dietro fino a ricongiungersi con l’inizio della fascia.

Dipingere sul guscio dell’uovo una fascia orizzontale, partendo nel punto davanti al cuore ed andando verso destra, per poi girare dietro e ricongiungersi sul davanti con l’inizio della fascia stessa.

Riporre pennello e vernice appoggiandoli per terra, non servono più.

Affermare:

“Io accetto il Signore Gesù Cristo come mio Salvatore, come mia Guida e come mio Re”.

“Io sono avvolto da luce bianchissima”.

“La luce che mi avvolge illumina tutti coloro che mi circondano”.

“Il Signore mi protegge, il Signore mi dà forza, il Signore mi dà saggezza, il Signore mi dà Pace”.