Paura d'innamorarsi
Da cosa dipende questa paura profonda delle relazioni? Secondo la teoria dell’attaccamento, il modo in cui noi amiamo e percepiamo gli altri è influenzato in modo determinante dalla relazione che abbiamo avuto nei primi anni di vita con le nostre figure di accudimento.
Se queste relazioni sono state sufficientemente buone, noi avremo sviluppato un’immagine positiva di noi stessi, degli altri e delle relazioni e di conseguenza saremo in grado di costruire dei rapporti sentimentali e amicali appaganti e duraturi.
Questo non è il caso delle persone che hanno paura di innamorarsi, i cui bisogni primari di amore e sicurezza non sono mai stati soddisfatti in modo adeguato e che hanno pertanto sviluppato un timore della relazione da cui si aspettano inconsciamente delusioni e sofferenze.
In altre parole le persone con paura di amare hanno sviluppato una modalità relazionale denominata” attaccamento evitante” caratterizzata tra le altre cose dalla difficoltà ad entrare in una relazione stretta per l’incapacità di fidarsi dell’altro e dalla paura di cadere in preda al potere dell’altro.
Essi temono che se si lasciassero andare al sentimento si troverebbero in una condizione di debolezza e l’altro potrebbe approfittarsene.
A questo proposito vorrei riportare una seduta con un ragazzo disperato per l’abbandono della fidanzata dopo molti anni insieme. Egli, pur amandola e sognando di sposarla, non le aveva mai espresso i suoi sentimenti, mentre aveva fatto di tutto per renderla insicura, svalutandola e flirtando con altre donne. Il motivo? Perché sei avesse saputo quanto era importante per lui, avrebbe avuto troppo potere (usò esattamente questa parola!).
Perché gli uomini scappano?
In genere, le persone con attaccamento evitante non sono consapevoli delle paure inconsce che li spingono a dubitare del loro coinvolgimento quando la relazione comincia a diventare importante: sentono solo che non stanno più bene come prima, che qualcosa manca, e provano un vago senso di noia e soffocamento.
Nelle relazioni le persone con attaccamento evitante vivono un profondo conflitto tra la paura di essere abbandonati e quella di essere soffocati dall’ altro e di perdere la propria libertà e questo conflitto impedisce loro di lasciarsi andare al sentimento.
Infatti, sotto una sicurezza apparente che spesso ostentano nascondono una sensibilità profonda: sentono in un modo amplificato qualsiasi segno di disinteresse e chiusura anche minimo da parte dell’altro.
Vivono nella consapevolezza che le relazioni debbano finire prima o poi, si aspettano l’abbandono o il tradimento e spesso controllano la paura di essere lasciati, provocando l’abbandono tanto temuto.
In altre parole lasciano il partner prima che quest’ultimo possa lasciarli oppure mollano una relazione quando sta diventando importante, inconsciamente convinti che la relazione prima o poi finirà ( quindi meglio finirla subito prima di soffrire troppo in seguito)
Più la relazione è coinvolgente, più queste emozioni diventano forti e ingestibili.
Per questo motivo le persone con attaccamento evitante preferiscono le relazioni non troppo intense e spesso scelgono partner emotivamente distaccati oppure si imbarcano in amori virtuali o in storie clandestine che non richiedono una vera vicinanza e condivisione.
Quando invece il partner è vicino, innamorato e disponibile si sentono soffocare perché scatta in loro la paura di essere invasi dall’ altro, di perdere la propria individualità e libertà, di essere imprigionati nella relazione.
Per sintetizzare, le persone con attaccamento evitante sentono che investire in un rapporto è molto faticoso e pericoloso perché significa rinunciare a delle parti di sé per puntare tutto su una cosa che potrebbe andare male e che non sarà mai bella come la desiderano.
Il bisogno di stabilire la distanza nella relazione
Le persone con attaccamento evitante si difendono dall’ansia che le relazioni provocano loro fuggendo.
La fuga può essere letterale: si interrompe un rapporto per cercare un nuovo rapporto migliore o più facile oppure si rimane nella relazione in modo discontinuo con fughe e ritorni.
Se il rapporto si stabilizza è un rapporto caratterizzato dal bisogno di mantenere una distanza emotiva per difendersi da un’intimità sentita come troppo faticosa e pericolosa.
Gli uomini con paura dell’intimità adottano una serie di comportamenti che fanno impazzire le loro partner e il cui scopo inconsapevole è quello di mantenere una distanza di ” sicurezza”.
Ecco un breve elenco dei comportamenti più comuni:
- Un investimento massiccio di tempo e di energia in interessi e impegni fuori dalla coppia a scapito della relazione.
- Le continue critiche (svalutare la partner è un modo per renderla poco importante ai nostri occhi e per creare dei litigi che indeboliscono il rapporto)
- Provocare dei litigi della cui responsabilità verrà incolpata la partner e che forniscono un pretesto per lasciare il rapporto (dobbiamo lasciarci perché non andiamo d’accordo)
- La caduta del desiderio sessuale. Molti uomini con problematiche legate all’intimità perdono il desiderio sessuale verso la partner quando il rapporto si stabilizza mentre continuano a provarlo verso le altre.
- I tradimenti (interessarsi a più persone è una difesa contro la paura di dipendere troppo da una persona sola sia una difesa dalla paura di essere abbandonati ( se mi va male con Tizia, c’è sempre Caia). Oltre al tradimento nel senso letterale del termine , un ‘altra ” strategia” per non sentirsi troppo legati è il flirt e il mettere la propria partner in competizione con altre donne ( per esempio la propria ex).
- La passività e il silenzio. Molti uomini si difendono dall’ansia che la relazione comporta non essendo pienamente presenti nella relazione: sono fisicamente presenti ma hanno la mente altrove oppure si stordiscono dormendo o guardando la televisione. A questo proposito un mio conoscente mi raccontò di non riuscire a ricordare una sola giornata passata con la moglie con cui era stato sposato per molti anni.
-Il diniego della relazione. Questi uomini, pur frequentando regolarmente la partner magari da anni ed avendo di fatto una storia , continuano a sentirsi liberi perché negano a se stessi e alla partner di avere una relazione: alle rimostranze di lei rispondono che non sono tenuti a dare nulla perché il loro è un rapporto senza impegno.
Quando gli uomini scappano: le illusioni di lei.
Di solito quando una donna vede che l’uomo che le piace sparisce dopo un incontro particolarmente coinvolgente, pensa che lui abbia paura di coinvolgersi ed ha ragione.
Molte donne però cadono nella trappola di pensare che con il tempo e un’accettazione incondizionata lui possa superare le sue paure e innamorarsi.
Triste a dirsi, questo non succede quasi mai perché lui soffre di una costituzionale incapacità di impegnarsi in una relazione.
Il rapporto non cresce con il tempo perché tutte le volte che lui si sente più vicino a lei si risvegliano anche tutte quelle paure che lo spingono ad allontanarsi psicologicamente o a mettere in atto dei comportamenti che sabotano la relazione.
Per usare una metafora: è che come se il rapporto fosse un fuoco che non riesce mai a divampare perché tutte le volte che sta per accendersi subentrano dubbi e paure che gettano una secchiata d’acqua gelida sulla timida scintilla dell’amore nascente.
Una donna innamorata di un uomo che non vuole impegnarsi spera che lui possa cambiare grazie al suo amore incondizionato, purtroppo spesso avviene l’esatto contrario: più lei dà, meno lui l’apprezza perché la svaluta e la considera scontata.
Una donna che proprio vuole cimentarsi in una relazione con un uomo con attaccamento evitante otterrebbe di più da lui tenendolo sulla corda e mettendogli dei limiti ma è bene sapere che molto difficilmente riuscirà a costruire con lui un rapporto affettuoso e appagante.
Paura di amare: come superarla?
La maggior parte degli uomini con la paura dell’intimità non è consapevole del disagio interiore che provano nello stare in una relazione perché attribuiscono questo disagio alla partner che non è (mai) quella giusta.
Questa mancanza di consapevolezza può spingerli a vagare da una relazione all’altra in una ricerca sempre più faticosa e deludente dell’anima gemella.
Il primo passo per superare la paura di impegnarsi è imparare a tollerare gli stati d’animo negativi che talvolta si provano in compagnia della partner senza ricorrere alla fuga, sapendo che la noia o l'indifferenza che si sentono in quel momento non dipendono dalla 'fidanzata di turno' ma da una propria problematica interiore.
In altre parole bisogna imparare a non dare troppo peso sia ai propri stati d’animo negativi che ad un eventuale percezione negativa della partner, sapendo che il modo in cui la percepiamo è spesso condizionato da paure e stati d’animo non sempre obiettivi"
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