Api, se scomparissero dalla Terra, cosa succederebbe?
Mi capita sempre più spesso di vedere Api per terra che girano in tondo stremate. Mi dispiace vederle in queste condizioni, perse; infatti, pare che non riescano più a trovare la strada di ‘casa’ a causa di un difetto nell’apparato di orientamento, che non le permette di ritrovare la rotta che le riporterebbe all’alveare. Girano in tondo per ore, per intere giornate e infine esauste, si appoggiano a terra e attendono la morte, con il loro carico di nettare e di polline che sarà inutilizzato. Il difetto nell’apparato di orientamento delle Api non è naturale, è causato dai campi elettromagnetici generato dalle apparecchiature elettriche e dalle microonde, ancora più potenti generate dai cellulari e ancor più dalle apparecchiature Wi-Fi. Mi domando: ‘Se in aeroplano Mi pregano di disattivare il cellulare per non disturbare le apparecchiature; se le vivande sono ancora oggi scomodamente tenute in caldo da ingombranti contenitori con acqua calda, anziché utilizzare pratici e ridotti forni a microonde, forse, queste apparecchiature disturbano anche i miei apparati (il cervello ad esempio che riceve e trasmette informazioni tramite impulsi elettrici).’
Qualcosa possiamo ancora fare e costa poco per limitare l'emissione di microonde e di campi elettromagnetici, che disturbano l'apparato di orientamento delle Api, degli animali e disturbano anche il nostro organismo:
1° Spegnere e staccare la batteria del cellulare quando non serve (di notte ad esempio) se qualcuno ha proprio bisogno di noi, troverà il modo di comunicare.
2° Staccare la presa del Wi-Fi quando non serve (liberiamo anche l'appartamento da potenti microonde che disturbano noi e il nostro sonno, già instabile.)
3° Staccare la presa delle apparecchiature quando non le usiamo (risparmiamo anche in bolletta e la durata delle stesse.)
4° Limitare l'uso di tutti gli apparecchi elettrici all'effettivo bisogno.
5° Amare e rispettare la Natura in tutte le sue forme e la Madre Terra che ci ospita, sono un dono del Creatore.
SIAMO ANCORA IN TEMPO PER FARE QUALCOSA, FACCIAMOLO! FINTANTO CHE SIAMO ANCORA IN TEMPO.
Grazie, che Dio Vi Benedica! domenicoantoniovenezianodevita
Perché non mangiare il miele e lasciarlo alle Api?
Potrebbe sembrare strano e assurdo per molti, ma quando mangiamo il miele delle Api noi, in realtà, le stiamo privando di un nutrimento molto importante che non hanno prodotto per noi, ma per se stesse.
Le Api producono il miele raccogliendo il nettare delle piante e dei fiori e la melata degli alberi. Tutto ciò non viene trasportato dagli insetti nelle loro braccia o utilizzando moderni mezzi di trasporto; le api ingeriscono questi prodotti della natura per digerirli parzialmente e poi rigurgitarli (sinonimo di “vomitare”) all’intero dell’alveare. La sostanza viene nuovamente ingerita ed ancora una volta digerita dalle api operaie che, rigurgitano (leggi anche “vomitano”) di nuovo il miele (ancora molto liquido); a questo punto inizia il lavoro delle api ventilatrici che sventolano le loro ali per far evaporare il più possibile l’acqua dall’alveare e far maturare il miele. Un’immensa fatica, insomma, che le api non fanno per amore dell’essere umano, ma per assicurarsi di sopravvivere durante le fredde stagioni.
E se noi prendiamo un po’ del loro miele quale danno facciamo?
C’è da tenere presente che nel momento in cui l’apicoltore raccoglie il miele dall’alveare è costretto a rimuovere anche un numero di api. Facendo così è impossibile non ferire o addirittura uccidere alcuni degli insetti. Ma se state pensando che è solo un piccolo sacrificio per un fine migliore, allora sappiate che le cose stanno molto peggio.
Affinché le Api producano il miele è necessaria la presenza di un’Ape Regina. Quindi per avere una o più regine molti apicoltori le comprano e queste vengono trasportate in gabbiette a volte anche per molti chilometri in un viaggio che provoca spesso la loro morte. Non solo, ma nella produzione industriale di miele gli apicoltori non possono avere la pazienza che l’ape regina venga naturalmente fecondata quindi ci pensano direttamente loro. Il Fuco (ovvero, l’Ape maschio) viene catturato e schiacciato (con la conseguente uccisione) per far fuoriuscire il seme che viene utilizzato, poi, nella fecondazione forzata dell’Ape Regina. Di certo non è un’esperienza gradevole né per il fuco e nemmeno per la regina. Ma non finisce qui, la maggior parte degli apicoltori tagliano le ali delle regine per evitare che queste volino via dall’alveare portandosi via anche la possibilità che le altre Api lavoratrici producano del miele.
Chiunque è contrario allo sfruttamento degli animali non può non essere contrario allo sfruttamento delle api che sono creature intelligenti e penso che lo dimostra anche soltanto la meraviglia che riescono a realizzare. Pensate anche al fatto che le Api sono fondamentali per la biodiversità del nostro pianeta e che se domani tutte le Api dovessero sparire l’intero ecosistema andrebbe in tilt e la nostra stessa sopravvivenza sarebbe messa in discussione. Quindi, prima di pensare “il Miele è buono, fa bene, mi piace, non me ne frega nulla delle Api” pensa a quanto queste piccole ed innocenti lavoratrici siano importanti per la sopravvivenza ed il benessere di tutti noi.