Averne abbastanza della "scuola"
Ma non ne abbiamo avuto ancora abbastanza dei genitori? Dio li benedica!
"Non fare così, fai in quest’altro modo” - e del fratello maggiore con i suoi suggerimenti/consigli? e della maestra, della scuola, dell’insegnamento “preso a prestito?”- non siamo ancora stufi?
Ci mancavano solo questi “presunti insegnanti” con questi video stupidi in cui fanno vedere qualcosa in un modo e poi con la croce rossa (stop) che barra l’immagine o con la mano segnano “No” scrivono che non si fa così - e poi invece fai così, vedi l’azione corretta con un visto verde (via).
E se invece ci facessimo tutti quanti gli affari nostri? Che ne abbiAmo di problemi e situazioni in casa da risolvere…
Non sarebbe meglio se ci occupassimo di imparare/sperimentare/sistemare ciò che ancora non conosciAmo, ciò che richiede la nostra attenzione?
Se la smettessimo di voler insegnare, suggerire, consigliare… che liberazione, che silenzio, che pace.
All'inizio, anni fa, è stato bello internet, i social, poter condividere, rendere partecipi anche gli altri delle nostre scoperte, delle nostre esperienza e dei nostri risultati.
Poi col passare del tempo “tutti” si son sentiti autorizzati a fare i “maestri”, a voler fare la sorella/fratello più grande, quella che conosce la vita, che sa tutto - scambiare il ruolo con i genitori, quando nessuno te l'ha chiesto, ma “cosa vuoi dalla mia vita? - Lasciami in pace, lasciami sbagliare, lasciami fare le mie esperienze, le chiamiAmo così apposta, altrimenti, se si potessero scambiare/regalare/commerciare, le chiameremmo studi - ricerche - dottrine -
Solo quando faccio esperienza e sperimento qualcosa, posso credere di averla compresa, di averla fatta mia, altrimenti è solo qualcosa imparata, presa in prestito, senza valore reale vissuto.
Ecco perché quando racconto/propongo qualcosa di cui ho fatto esperienza, che ho sperimentato sulla mia pelle, la voce diventa vibrante, perché viene da dentro e riesce a passare da Cuore a Cuore all’altro/a - al contrario quando cerco d’insegnare/proporre qualcosa che ho letto, studiato, anche approfondito ma non ne ho fatto esperienza sulla mia pelle, ecco che di nuovo la voce mi smaschera, ed è gracchiante, senza tono, senza profondità perché viene dalla mente, e di questo se ne accorgono anche i meno sensibili.
Ti lasciano parlare, magari fanno vedere che annuiscono ma non stanno ascoltando niente di quel chiacchiericcio senza senso e senza valore, non gli interessa e non vedono l’ora di passare ad un altro interlocutore, magari un po’ più interessante.
Tutta questa considerazione, questo pensare è rivolto, naturalmente, a Me stesso: “Pensa ai fatti Tuoi” risolvi le questioni in sospeso” - mettiti in pace, lascia agli altri il compito di sbagliare, imparare, crescere ed evolvere.
Grazie,
- domenico antonio veneziano de vita -